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Home | San Martino in Veneto
Home | San Martino in Veneto

San Martino in Veneto

In tutto il Veneto l’11 novembre si festeggia il giorno di San Martino, ricorrenza tanto antica quanto suggestiva, che ha dato vita a molte tradizioni popolari, modi di dire e fintanto poesie. Dobbiamo però rilevare che alcune sono ormai scomparse e che altre resistono al tempo. Tutte sono però strettamente legate al periodo dell’anno in cui si festeggia il Santo, ovvero l’autunno.

La festa, collocata alla fine dell’annata agricola e al principio della stagione invernale, diede origine a molte tradizioni legate all’attività agricola ed al mondo rurale. In quei giorni si completa la raccolta dei frutti e nelle botti il mosto è pronto per la svinatura.

″A San Martin el mosto se fa vin″ è un altro noto proverbio legato a ciò: nelle cantine è il periodo di fare il vino e le manifestazioni promozionali si moltiplicano con lo scopo di rispettare le tradizioni locali ed esaltare i prodotti tipici del territorio. Ecco pertanto che questo periodo dell’anno promuoveva e promuove molte occasioni di incontri tra le persone, di festa e di abbondanti libagioni oggi reinterpretate con numerose Feste paesane, sagre e manifestazioni.

Inoltre erano i giorni di alcune importantissime scadenze, tra cui la fine dell’anno lavorativo dei contadini e pertanto si rinnovavano i contratti agrari e di affitto dei fondi rustici, dei pascoli, dei boschi. Pertanto la scelta del proprietario di rinnovare l’affitto o cambiare affittuario segnava i destini di molte famiglie, considerata la frequente numerosità dei propri membri, e di intere comunità. Pertanto se rinnovati, i mezzadri potevano restare a lavorare in quell’appezzamento per un altro anno, altrimenti questi dovevano traslocare e andare a cercare un altro padrone e un altro alloggio, traslocando con le conseguenze immaginabili. Perciò “fare San Martino” è diventato un modo per significare il trasloco.

Da qui un altro proverbio veneto: “San Martin viene ‘na volta a l’ano, s’el vegnesse ogni mese el saria a’ rovina del paese”.

Ma in Italia ed in Veneto il culto del Santo è anche legata alla cosiddetta estate di San Martino, all’inizio di novembre. È il nome con cui viene indicato il periodo autunnale in cui si verificano con ricorrenza condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Da qui l’estate di San Martino e il proverbio “L’istà de San Martin dura tre dì e un pochettin”.

Da ultimo abbiamo riscontrato questa ulteriore tradizione legata all’11 novembre, anche se oramai quasi completamente scomparsa: i ragazzini giravano per i quartieri e le piazze a far rumore con la battitura di coperchi, pentole e campanacci per attirare l’attenzione della gente ed avere, allora come ora, un dolcetto o dei soldini.
La tradizione aveva così dato luogo a molte filastrocche, una di origine veneziana riportata più sotto.
Questa tradizione oggi è quasi ovunque sostituita con la festa di Halloween.

Il progetto San Martino in Veneto

Il progetto del sito sanmartinoinveneto.it nasce in seno al progetto europeo NPA: “NewPilgrimAge: 21th century reinterpretation of the St. Martin related shared values and cultural heritage as a new driver for community-sourced hospitality“, co-finanziato dal programma europeo Central Europe, di cui Unpli Veneto è partner. Questa iniziativa triennale (2017-2020) ha lo scopo principale di valorizzare nella modernità l’eredità culturale europea, tangibile e intangibile, legata alla figura di San Martino. Il progetto prevede lo sviluppo di iniziative innovative, anche attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie, attraverso il lavoro condiviso con il territorio.

Durante questi mesi di lavoro abbiamo ri-scoperto un Veneto profondamente legato alla figura di San Martino, che ha lasciato tracce indelebili nella cultura veneta da molteplici punti di vista: religioso, culturale, enogastronomico e certamente folkloristico soprattutto nella civiltà contadina che però sta oramai scomparendo. Ma abbiamo anche riscontrato legami simili in molte altre regioni d’Europa: dall’Ungheria (suo paese natale) alla Francia, passando per i Balcani e tutta l’Europa centrale, San Martino si può certamente definire un Santo Europeo, che unisce i popoli.

Con la chiusura a maggio 2020 del Progetto NewPilgrimAge, abbiamo dato vita a due diversi documenti che raccontano la nostra esperienza.

  • Handbook “Manuale sul modello di valorizzazione dell’eredità culturale basato sulla comunità locale 2020“, che racchiude il processo di lavoro attuato all’interno del progetto. Scaricalo qui.
  • Magazine “Pilgrim Pages“, che racconta in breve i tre anni di progetto. Scaricalo qui.

 

Zogo de l'oca de Miran Pro Loco di Mirano
Castello di San Martino - Tv
Ponte San Martino a Trevsio

Filastrocca veneziana di
San Martino

San Martin xe `ndà in sofita/ a trovar la so novissa./ So novissa no ghe gera,/ el xe `ndà col cuo par tera/ viva viva san Martin/ Viva el nostro re del vin!/

San Martin m`ha mandà qua/ che ghe fassa la carità./ Anca lu col ghe n`aveva,/ carità el ghe ne fasseva/ Viva viva san Martin/ Viva el nostro re del vin!/

Fè atension che semo tanti/ E gavemo fame tuti quanti/ Stè tenti a no darne poco/ Perché se no stemo qua un toco!/

Se si è ricevuto qualcosa si prosegue con:

E con questo ringraziemo/ Del bon anemo e del bon cuor/ `N altro ano tornaremo/ Se ghe piase al bon Signor/ E col nostro sachetin/ Viva, viva S.Martin./

Se non si è ricevuto niente invece si canta:

Tanti ciodi gh`è in sta porta/ Tanti diavoli che ve porta/ Tanti ciodi gh`è in sto muro/ Tanti bruschi ve vegna sul culo./

E CHE VE MORA EL PORSEO!

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